Galliani: “Avanti con i fondi, ma i soldi vanno divisi diversamente”

Il Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani punta subito alla A. Non e' un mistero che l'obiettivo sia la seconda promozione consecutiva dopo quella dalla C alla B e l'ex ad del Milan e' uno che guarda avanti e che conosce bene il mondo del calcio. In un'intervista rilasciata a Repubblica, Galliani dice la sua su un argomento che, nei progetti della Lega e dei proprietari dei club, puo' rilanciare il prodotto offerto dal massimo campionato italiano. "I club di Serie A si apprestano a creare una media company, per gestire con piu' profitto ed efficienza i diritti tv. E mi sta benissimo. Come vogliono dividere i soldi, invece, non mi va bene", dice Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, appena promosso in Serie B e pronto al grande salto in A. "Le 20 societa' di A si preparano a cedere il 10% delle quote della nuova societa' a fondi di private equity che in cambio verseranno dei soldi, ma vorrebbero spartirseli fra loro. Non ha senso. Non ne hanno diritto. La nuova media company nasce per gestire i diritti tv dal 2021 in poi.
Quindi e' ovvio che i proventi della cessione di quote ai fondi dovrebbero essere distribuiti fra le societa' che saranno in A nei prossimi anni: attraverso il meccanismo di retrocessione e promozione, non saranno le stesse di oggi. Nell'ultimo decennio in Serie A hanno giocato 35 club diversi. L'ho spiegato al presidente della Lega, Paolo Dal Pino".

"I club iscritti a questa stagione stanno vendendo un bene di cui non hanno piena proprieta' - prosegue Galliani nell'intervista rilasciata a Repubblica -. I diritti del 2020-21 sono gia' stati venduti, principalmente a Sky e Dazn. Che incassino per il futuro e' inaccettabile. Lo dico da uomo di tv, di calcio e d'azienda".
Galliani precisa che non vuole parlare di eventuali "azioni legali" e rivela: "Il presidente della Lega di Serie B, Mauro Balata, ha scritto a Dal Pino chiedendo un confronto. Confido che si trovera' una soluzione equa". Per l'ad del Monza la soluzione e' una sola e "non si scappa. La Lega incassi i quattrini dei fondi, li metta da parte e li distribuisca anno per anno a chi sara' iscritto alla Serie A. Se la media company vendera' i diritti per 9 anni, poniamo, e la quota di equity ceduta ai fondi sara' valutata 1,5 miliardi, ogni anno ci saranno oltre 160 milioni da ripartire fra chi e' iscritto al campionato. Oltre ai diritti tv di ogni stagione. E' facile". Infine Galliani, convinto che alla fine i club dovranno dargli retta, sottolinea: "Per ragioni di opportunita', mi si fa passare per uno antico, che non vuole le novita'. Sbagliatissimo. Fui io il primo a chiedere la creazione di una media company. Oggi la Serie A e' un'associazione non riconosciuta, gli amministratori in caso di controversie devono rispondere di tasca propria e non e' accettabile".

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here

Ti potrebbe interessare...